domenica 27 gennaio 2008

DOPO IL DILUVIO....

E' caduto il governo Prodi. La spallata alla fine c'è stata. Un film già visto. UN film già anticipato. Cosa ricorderemo di questo governo? Le cose buone? perchè cose buone ci sono state. L'inizio del processo di liberalizzazioni del Ministro Bersani (osteggiato dalle corporazioni), una legge sul Welfare che ha finalmente diluito il mega scalone pensionistico previsto dal Governo Berlusconi, e che allo stesso tempo mira parzialmente a risolvere il rischio di uno scontro genrazionale sulla previdenza; un'ultima finnziaria che riportava finalmente dei contenuti sociali (una per tutti la possibilità fattibile di recuperare come contributi pensionistici gli anni dell'università); aver ridato una ricomposizione al bilancio, aver recuperato una buona parte dell'evasione fiscale, ecc....Ma tanti programmi non sono riusciti a raggiungere l'arrivo: la legge sulle telecomunicazioni, la riforma elettorale, la legge sui pacs-dico, le riforme costituzionali, ecc... a questo si aggiunge strategie sbagliate e comunicazione fallimentare, e presto si capisce perchè gli italiani si ricorderanno soprattutto l'indulto, un rapporto conflittuale con la magistratura, il connubio non compiuto tra etica e politica. Guarda caso tre fattori che possono trovare il minimo comune denominatore in Clemente Mastella. Ma le colpe saranno accreditate a tutto il centro sinistra. Come uscitre da questa crisi? Portando a termine i due processi iniziati in quel che resta dell'Unone: il Partito Democratico e Sinistra Europea/Sinistra Arcobaleno, due movimenti che si sono spinti nel ricomporre l'assetto polipartitico, nel cercare formule nuove (le primarie, rapporto con le associazioni). Se i propositi con cui sono nati questi processi verranno portati fino in fondo, e, soprattutto, verranno messe in campo forze nuove, riusciremo ad uscire da questa crisi. Altrimenti prepariamoci a decenni sotto il giogo della destra più improponibile del mondo.

2 commenti:

FabioS ha detto...

Che in venti mesi siano stati compiuti passi nella giusta direzione (equità, solidarietà, risanamento) è senz'altro vero. Ma non sufficiente. A parte posizioni del tutto personali (ad es. non condivido lo sforzo compiuto per i pacs/dico, visto che riguarda un numero ristretto di cittadini, rispetto ad altre situazioni, almeno a mio avviso, più pressanti), mi sembra che la situazione di incertezza si sia protratta per gran parte di questo governo. Ricorderemo Mastella per il Gran Rifiuto alla fiducia, ma non dobbiamo dimenticare che una mini-crisi con dimissioni l'avevamo già vissuta.
E allora? Dopo averli votati è difficile non rimanere delusi di fronte alla impossibilità di sviluppare il paese (no termovalorizzatori, no tav, no autostrade, no, no, no). La legge 30 è stata modificata? Se si, perdonate ma non me ne sono accorto. Perchè la legge elettorale (definita una porcata dal suo stesso autore) non è stata cambiata subito? perchè ridursi a ridosso della crisi?
Per citare Crozza (Ballarò del 29.01.2008) si è tornati a quella bella sinistra in cui tutti mandano a quel paese tutti ... ma così non solo non si avrà alcuna possibilità di fare del bene al paese, ma nemmeno di recuperare la credibilità perduta.

dalioniko ha detto...

Fabio ha messo in rilievo le debolezze del centro sinistra. ci sarebbe da chiedersi se con una diversa legge elettorale e una maggioranza più netta le cose sarebbero andate diversamente.. in ogni caso il porcellum ha messo in evidenza le debolezze. quando gli interessi particolaristici dei partiti prevalgono sull'interesse di rendere funzionale un maggioranza di governo, la crisi diventa solo questione di tempo. se si risolvesse la questione elettorale e contemporaneamente venisse meno il polipartitismo forse qualcosa cambierebbe. ma non basta certamente. secondo il paese si può sviluppare nel momento in cui si prendono le grandi devisioni confrontandosi con il territorio e non prendendo decisioni chiusi nelle stanze del potere. così si aggira l'atteggiamento del "not in my backyard", . e oltretutto prestando attenzione, non più in maniera demagogica, anche a chi propone modelli di sviluppo "alternativi", fermo restando la realizzabilità di questi modelli come vincolo. poi le cose che mancavano sono tante, così come tante le cose iniziate che questa crisi ha purtroppo messo termine. penso ai tentativi di bersani di superare i corporativismi italiani, tentativi che con una maggioranza più larga, più stabile , più coesa, più duratura, avrebbero saputo aver la meglio sulle resistenze di chi vuole tenere i privilegi entro una ristretta cerchia.
basta mi fermo qui. aggiungo solo che non condivido però che i pacs/dico fossero una questione meno importante. il fatto che riguarda un numero ristretto di persone (ma questo è tutto da dimostrare, dato che non riguarda come pensno molti solo le coppie omosessuali)non significa che non fosse importante. piuttosto penso che anche qui si sia sbagliata strategia.
un caro saluto !