sabato 20 settembre 2008

CHE PARTITO....!?

Volevo un partito che non si ponesse tanto il problema di che forma darsi, quanto di cosa occuparsi. Hanno vinto i sostenitori della prima tesi. I più fermi sostenitori si ritrovano ora delusi nello scoprire che certi difetti del passato (e del presente, visto gli altri partiti) ci sono sempre. Ma i partiti in ogni epoca e in ogni parte del mondo tendono e tenderanno sempre a ripercorrere alcuni schemi (es: ci sarà sempre un gruppo dirigente che cercherà di autoriciclarsi, il problema è che cosa gli opponi ). Sono i contenuti ad essere il motore delal politica, e che permettono alle organizzazioni politche di mettersi in discussione. non si deve aver paura delle correnti quando esse sono portatrici di idee diverse. Bisogna aver paura di esse quando sono portatrici di interessi diversi: allora sì, ma chiamiamo il male con il suo nome. Siamo ancora in tempo a fare un partito che sia riformista per stare dalla parte di chi è più svantaggiato e vive in una situazione di disagio in ogni ambito e contesto, e non secondo un paradigma di gruppi sociali, classi, caste. Un partito che interpreti il 21esimo secolo con termini del 21esimo secolo e sappia avere memoria di ciò che è stato, non per inseguire o imitare, ma per ripartire ? secondo me si ...basta non aver paura che un partito sia un partito