domenica 16 marzo 2008

VELTRONI E D'ALEMA A VENEZIA

Walter Veltroni è arrivato a Mestre sabato 8 marzo, con un comizio al teatro Toniolo. Il teatro era pieno, e la folla della gente che è dovuta rimanere fuori per l’esaurimento dei posti era enorme. Purtroppo le incerte condizioni del tempo non hanno permesso di fare l’iniziativa in piazza e all’aperto.
Il candidato premier del PD ha portato tutto il suo bagaglio di speranza, emozione politica, sguardo al futuro, che lo hanno sempre contraddistinto. Ha rimarcato le distanze dalle forze politiche avversarie, che non hanno accettato, o hanno fatto finta di accettare la necessità di un cambiamento nella politica richiesto dagli stessi cittadini . Non ha mai citato Berlusconi direttamente, ma sempre come “il candidato premier della parte a noi avversa”. E giustamente, perché Berlusconi è un personaggio prima di tutto mediatico. E far sparire il suo nome proprio da ogni contesto politico e mediatico, è un modo di offuscare la sua “luce”. Sconfiggerlo sul suo campo è l’unico modo per liberarsi politicamente di lui, laddove 14 anni di strategie alternative hanno sempre fallito.
Massimo D’Alema è invece arrivato a Venezia domenica 9 marzo. In un dibattito allo IUAV ha fatto un bilancio sul governo passato e sulla sua attività al ministero degli Esteri. Ma soprattutto, ha esposto un bilancio personale sugli ultimi anni di vita politica e sulla necessità di approdare al PD. Laddove Veltroni dava emozione politica, D’Alema ha fornito un esemplare modello di razionalità politica, condita al punto giusto di una buona dose d’ironia. Personalmente mi ha colpito quando ha ammesso il suo sbaglio strategico di dieci anni prima quando si oppose a Veltroni e Prodi nel creare il partito unico dell’Ulivo. Posizione su cui più recentemente si è ricreduto, appoggiando il progetto del Partito democratico. Non capita spesso di sentire politici professionisti ammettere i propri sbagli. Soprattutto non mi aspettavo di sentirlo dal “Leader maximo”. All’epoca ritenevo che D’Alema avesse ragione. E lo ritengo ancora. Semplicemente i tempi non erano abbastanza maturi. Questo continuo alternarsi tra spinte in avanti e brusche fermate, hanno indebolito il centro sinistra in tutti questi anni, quando invece una più saggia strategia graduale d’integrazione ci avrebbe portato probabilmente nel 2001 a vincere, oppure ad avere una maggioranza più netta nel 2006.

domenica 2 marzo 2008

PRIMARIE E CAMPAGNA ELETTORALE

I risultati delle primarie nelle provincia di Venezia del 10 febbraio ci dicono che molti giovani sono riusciti ad affermarsi. In particolar modo nelle liste per il provinciale sono riusciti a passare l'80% dei candidati al di sotto dei 35 anni. Buoni risultati anche a livello comunale e di circoli. Per quanto mi riguarda l'ho "spuntata" sul circolo di Mestre centro, e ringrazio quanti mi hanno sostenuto su una zona sulle carte data per "difficile".
Ma non bbiamo fatto in tempo a scrutinare i voti delle primarie che ci siamo già ritrovati in piena campagna elettorale, con cartelloni che si prestano facilmente a "ritocchi" (andate a guardare qui) e una schieramento di partiti assolutamente inedito! Tanto che molto facilmente non ne uscirà una maggioranza chiara. Speriamo almeno che vari cespugli possno finalmente essere potati, e che venga premiata la novità portata dal PD e dalla Sinistra Arcobaleno (il PDL mi sembra solo un restiling col botulino). Ma è palese soprattutto la necessità di riforme, in particolar modo quella elettorale, che permettano una fruttuosa governabilità del Paese, obiettivo di fronte al quale solo il PD sembra intenzionato a portare fino in fondo. ma attento Veltroni al percorso elettorale che stai compiendo: il coraggio del correre da soli va premiato ma non sottolineare troppo l'alternatività delle forze a sinistra, perchè dopo ci sarà un rapporto da ricostruire. E questo discorso vale anche per la Sinistra arcobaleno