mercoledì 1 aprile 2009

IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA





IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA :
GOVERNARE L’INTEGRAZIONE

Giovedì 2 aprile alle ore 17 e 30
Istituto di Cultura Laurentianum, Piazza Ferretto, 121 Mestre

Relatori:
Davide Papotti – Geografo Culturale
Gianfranco Bonesso – Esperto di fenomeni migratori

Intervengono:
Sergio Chiloiro – Segretario della Camera del Lavoro di Venezia
Bernardino Mason – Presidente della Coop. “Il Villaggio Globale”
Angelo Pozzan – Avvocato
Maurizio Scassola – Presidente Ordine dei Medici di Venezia
Sandro Simionato - Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Venezia
Alessandro Maggioni – Consigliere comunale di Venezia e Coordinatore comunale PD

Un dibattito ed un confronto con la cittadinanza per avere una visione d’insieme del fenomeno dell’immigrazione nel nostro territorio urbano e delle risposte che la città (intesa sia dal punto vista politico-amministrativo che associazionistico) riesce a dare; un dibattito che possa anche essere da stimolo per individuare contenuti da portare come contributo al programma politico delle comunali del 2010.

Sono invitati al dibattito:
Cittadini, associazioni, amministratori

L’iniziativa è organizzata da Circolo PD G. Pellicani Mestre Centro e dal Gruppo Consiliare Partito Democratico del Comune di Venezia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

posso contribuire con un'ideina, che un po' di tempo fa scrissi nel vano tentativo di fare il mio piccolo per la causa. Io non ci sarò, ma magari nicola o qualche amico in vena di scherzi potrebbe alzare la mano e dire "Ho un'idea..." e poi:

"guardarsi con gli occhi degli altri, imparando a distinguere nella propria identità ciò che ha valore universale e ciò che invece è frutto di circostanze e storie particolari. Il confronto tra occidente e altre culture si è finora impigliato in una serie di nodi molto difficili da sciogliere: come garantire i diritti degli individui (autoctoni e migranti) nella piena espressione delle diverse culture? Come costruire una politica europea di aiuto per i paesi in via di sviluppo rispettando la loro autonomia e tuttavia senza transigere sui diritti umani e sul controllo degli aiuti? Temi cruciali, cui si può rispondere ancora cambiando prospettiva. Il punto è che non possiamo confrontarci con ciò che è diverso da noi se non conosciamo noi stessi. Una semplice domanda renderà chiaro il concetto: “La democrazia è adatta solo a società di tipo occidentale, oppure appartiene all’uomo universale, trans-culturale?”. Non è una domanda semplice, e la sua risposta può portare molto lontano, in una scala che va dalle affermazioni dei leader cinesi che liquidano la democrazia come qualcosa di estraneo alla mentalità cinese fino all’idea, coltivata dall’altra sponda dell’oceano, di poterla esportare a suon di bombe, passando attraverso la complessa democrazia indiana. Capire cosa vuol dire essere occidentali vuol dire capire che cosa ha valore universale nella nostra cultura, diventando proponibile a tutti gli altri, e che cosa invece rimane parte della nostra identità differenziale, in modo da poter promuovere i diritti umani, lo sviluppo, la crescita economica e sociale come parte di una trasformazione che possiamo leggere anche con gli occhi degli altri."

dalioniko ha detto...

la tua domanda arriva fuori tempo massimo ...e mi sembra più un intervento! comunque sono d'accordo. va a cercarti in rete le pubblicaszioni di questo Papotti , penso che ti interesserebbero molto.